Blog di Karima Moual sull’immigrazione
Zmagria indica in marocchino la donna immigrata. Ma nel passaggio tra le lingue il senso della parola si perde, si confonde, si sdoppia. Per i marocchini lo Zmegri è una persona di successo, colui che ce l’ha fatta. L’immigrato, per gli italiani, è una persona emarginata. Zmagria/immigrata sono la duplice faccia della stessa medaglia, una doppia prospettiva, ma in entrambi i casi siamo di fronte a persone distaccate dal contesto nel quale si trovano a vivere e convivere. Persone in cerca di una nuova identità, che scommettono sul modo di costruirla, che si modellano nello scambio di esperienze e si ricostruiscono in un mondo dove tutti siamo sempre più vicini.
“L’individuo è unico, ma al tempo stesso somiglia a tutti gli altri individui. La nostra identità sta in questa diversità, in questa unicità. Un’identità è qualcosa che dà e riceve. L’identità è una casa aperta. ” di Tahar Ben Jelloun
Ecco cosa vuol essere il blog Zmagria: un contenitore di tutte queste esperienze, oltre quel muro dei termini e delle etichette che queste persone assumono fuori o dentro i confini che altri stabiliscono. Prima attraverso il racconto e le parole, ora anche attraverso le immagini. Le parole avranno un volto. Il volto della nostra Italia che cambia. Incontri e conflitti di facce, linguaggi, usi e costumi. Identità che si trasformano e creano un’altra scommessa sul nostro futuro. Noi e loro, si tradurrà con gli altri Noi. È proprio monitorando quest’Italia sotto traccia che possiamo vedere cosa ci aspetta. Zmagria è un’osservatrice imparziale e distaccata per natura, osserva e riporta la nostra trasformazione nel bene e nel male.